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Storie come queste, purtroppo, siamo costretti a registrarle periodicamente. Sarà la burocrazia, sarò lo zelo di qualche funzionario o di qualche commissione medica, ma fatto sta che a rimetterci sono sempre le persone più fragili. 

da ildubbio.news

La vicenda ci è stata segnalata dall’Aida Odv, un’associazione che che decenni si occupa di persone diversamente abili e che nel corso degli anni è riuscita a ottenere ottimi risultati sociali su tutto il territorio nazionale. Il suo presidente, Nazareno Insardà, ci segnala: «Una nostra associata che si trova sulla sedia a rotelle da quasi 10 anni a causa di un incidente, per l'Inps ogni due anni deve recarsi a visita di revisione medica per verificare eventuali miglioramenti nello stato di salute. La ragazza già due anni fa si è recata presso la commissione medica, dietro invito per sottoporsi alla visita di controllo, e gli è stata confermata la paraplegia: cioè il totale inutilizzo delle gambe a causa della frattura del midollo. Non ha sensibilità agli arti inferiori dal giorno dell'incidente».

E fin qui la cosa ha avuto un percorso normale, ma qualche mese fa l'Inps chiede la documentazione sanitaria per verificare le condizioni di salute della stessa ragazza e senza sottoporla a visita medica con sorpresa, la commissione medica attraverso la sola documentazione, che è la solita esibita, riscontra un miglioramento delle condizioni di salute della ragazza nello specifico per quanto riguarda la deambulazione. Come precisa il presidente dell’Aida Odv: «Nulla è cambiato rispetto al giorno dell'incidente e tantomeno rispetto all'ultima visita effettuata due anni fa». E con una sottile ironia aggiunge: « Allora mi chiedo: la commissione medica che ha valutato le condizioni di salute della nostra assistita conosce qualcosa che noi non conosciamo? La scienza ha fatto dei passi avanti e ne ha usufruito solamente la nostra ragazza? Tutto rimane un mistero».

Questa decisione della commissione medica Inps comporta, come spiega ancora il presidente che «con il rilascio del nuovo verbale della legge 104 alla ragazza è stato riconosciuto solo l'utilizzo del tagliandino per i parcheggi e non la possibilità dell'esenzione del bollo auto ed eventualmente dell'acquisto di un autovettura attrezzata,che le consente appunto la guida con patente speciale, già conseguita qualche tempo dopo l'incidente. Una condizione che sta arrecando non solo un danno materiale ed economico, ma soprattutto un danno morale poiché la stessa si sente presa in giro e sbeffeggiata in merito alla propria disabilità».

Nazareno Insardà conclude: «In qualità di presidente dell'Aida Odv, che in 20 anni di attività su tutto il territorio nazionale si batte per la tutela e la difesa delle categorie cosiddette protette, cominciamo adesso una ulteriore battaglia presentando un esposto al ministro della Disabilità, al ministero delle Pari opportunità, al ministero del Lavoro da cui dipende l'Ente previdenziale e la direzione generale dell'Inps affinché in tempi brevissimi provvedano ad accertare l'accaduto e a prendere immediati e opportuni provvedimenti nei confronti della commissione medica».