Una “giornata dello sport” particolare quella svoltasi presso la scuola primaria di Belluno-Fiammoi lo scorso 11 aprile. Su un’intuizione - subito sposata con entusiasmo dai colleghi - di Caterina Tripodi, maestra del plesso e nostra storica volontaria, si è pensato di ospitare nei locali della scuola un atleta con disabilità che portasse la sua testimonianza sul tema dello sport paralimpico; l’invito è stato accettato da Alessandro Ferrari, un diciottenne proveniente dalla vicina cittadina di Feltre, divenuto ipovedente in pochi mesi, e che per questo motivo ha dovuto cambiare rapidamente buona parte delle abitudini della sua vita.

Il giovane non si è voluto soffermare tanto sulle rinunce che la nuova situazione gli ha imposto, quanto sul fatto che, nonostante la disabilità, abbia potuto comunque frequentare le piste da sci disimpegnandosi più che egregiamente, ed inanellando una serie di vittorie che gli hanno consentito di raggiungere la fase regionale dei campionati studenteschi.

Ha sottolineato come in queste sue performances si sia resa necessaria l’assistenza di un accompagnatore, unendo quindi al messaggio che non bisogna mai arrendersi quello dell’importanza di avere a fianco qualcuno di cui fidarsi, che possa infondere sicurezza.

Le sue parole hanno accompagnato la proiezione di alcuni video girati durante le sue discese, cosa che ha permesso ai presenti di comprendere bene come si gestisce il rapporto tra sciatore e guida.

Attentissimi i ragazzi, che hanno rivolto ad Alessandro tante domande non solo riguardanti l’ambito sportivo, ma anche sul modo di gestire la quotidianità pur vivendo una situazione come la sua. “Praticare lo sport che mi piace è una cosa che mi rende felice”, è stata una delle risposte date, affermazione che si sposa perfettamente con lo slogan della nostra associazione che recita appunto “diversamente abili non significa rinunciare allo sport”, a conferma di come lo sport appunto, oltre ad avere risvolti agonistici e ricreativi, sia anche inclusione e rivincita.

Da sottolineare la bravura degli insegnanti, che non si sono limitati ad accogliere lo sportivo, ma per dare un seguito alla testimonianza di Alessandro hanno organizzato dei giochi dove gli alunni sono stati bendati, ed hanno dovuto necessariamente affidarsi ai compagni - e agli altri sensi - per portare a termine le varie attività proposte.

La giornata si è chiusa con il nostro volontario Rocco Insardà che ha consegnato, a nome dell’associazione, due attestati/ricordo, uno alla scuola ed uno ad Alessandro, entrato di fatto nel novero dei grandi amici dell’AIDA ONLUS.