ASD AIDA: per la prima volta i campionati para archery in Calabria. Ecco il logo Ufficiale della competizione.

Presentato stamani nella sede dell’ASD AIDA il logo che accompagnerà i XXXII campionati italiani para archery a Reggio Calabria disegnato dall’Architetto Alessandro Albanese.

«È la prima volta che un evento nazionale para archery della Federazione Italiana di tiro con l'arco viene disputato in Calabria. Sono davvero felice che una manifestazione di così alto livello si svolga nella nostra Regione» dice con orgoglio la presidente della ASD AIDA Annalisa Insardà. La società di Laureana di Borrello (RC) ha, infatti, avuto l’incarico di organizzare, per il prossimo 6 e 7 marzo, i XXXII Campionati italiani para archery.

Le gare si disputeranno al PalaPentimele di Reggio Calabria ed è prevista la partecipazione di circa 80 atleti diversamente abili.

Annalisa Insardà, presidente dell’ASD AIDA è anche l’autrice dell’inno dell’organizzazione interpretata da Vicky Iannacone

annalisa insardaFranco Insardà intervista Annalisa Insardà. Ebbene è successo e sarà sicuramente un successo. Nella mia ultratrentennale carriera di interviste ne ho realizzate tantissime, ma non mi era mai capitato di intervistare uno o una Insardà. Addirittura la Insardà… Questa intervista chiude il ciclo che, partito durante il lockdown di primavera, abbiamo organizzato con l’AIDA. Un bellissimo viaggio nel mondo del volontariato, durante il quale ho avuto modo di conoscere campioni dello sport, cantanti, attori, ma anche tantissimi volontari che da anni sono impegnati a dare un contributo a chi ha bisogno. Il comune denominatore che unisce tutti è: faccio qualcosa per gli altri, ma ricevo molto di più.

La Onlus fondata da Nazareno Insardà da quest’anno è diventata AIDA OdV. Per qualcuno potrebbe sembrare un affare di famiglia, ma non è così. AIDA è una realtà solida con tante persone che si impegnano e con tante altre associazioni che collaborano condividendo la stessa idea:

“Diversamente abili non vuol dire rinunciare alla vita”. Come testimonia il calendario 2021 dell’AIDA, quest’anno alle varie “terapie” che i ragazzi diversamente abili, ma anche le persone normodotate, possono praticare per mantenersi in forma sia a livello fisico che intellettivo: musica, arte, terapia del sorriso, giardinaggio, il gioco, l’ippica, il make-up, la danza e il movimento, l’uso terapeutico degli animali da compagnia, il teatro, la “mototerapia” e ovviamente lo sport. E Annalisa Insardà è proprio la presidente della ASD AIDA.

Il cantautore italo-argentino è il presidente della Fondazione di “Red Voz por la Paz”

 

odino faccia2La musica di Odino Faccia è sinonimo di pace. Il cantautore argentino di origini aquilane è stato candidato al Premio Nobel per la Pace da 8 premi Nobel e da una ventina di organizzazioni internazionali, tra le quali Onu, Unicef e Medici senza Frontiere. Odino è presidente di “Red Voz por la Paz”, fondazione affiliata all’Onu che promuove nel mondo il tema della pace. L’artista è molto conosciuto in tutta l’America latina e fino al Messico, dove ha cantato nello Stadio Azteca della capitale davanti a 70mila spettatori. A New York si è esibito nel famoso Radio City Music Hall. Uno dei brani del suo vastissimo repertorio che lo hanno reso famoso è “Busca la Paz”, con il testo di Karol Wojtyla. Odino la cantò anche nel 2014 in San Pietro, in mondovisione, in occasione della canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, davanti a Papa Francesco e all’emerito Benedetto XVI. Odino Faccia è molto legato all’Italia, all’Abruzzo e alla Calabria, terre d’origine della sua famiglia, ed è sempre disponibile a esibirsi nel nostro Paese.

 

Viola Valentino continua a emozionare con le sue canzoni  ed è sempre disponibile ad aiutare gli altri

 

«La mia musica è un inno alla vita e all’amore»

 

 

«Non ci chiameremo artisti se non avessimo nel nostro intimo una voglia di condividere con gli altri le nostre emozioni. Per questo siamo sempre pronti a dare una mano a chi è in difficoltà. Canto l’amore, ma canto anche i problemi di tutti i giorni. Non riesco a non essere sensibile, vengo da una famiglia di artisti: mio padre era un pittore, avevamo contatti con tanti artisti». Viola Valentino icona pop degli anni 80, grazie a successi come Comprami”, “Sei una bomba”, “Sola” eRomantici”, oggi è un’artista matura che continua ad avere numerosissimi fan.

 

Il 20 marzo scorso ha pubblicato E sarà per sempre”, il suo dodicesimo album che hai descritto come un inno alla vita e all’amore.

L’inno alla vita di cui parlo si ispira a una poesia di Madre Teresa di Calcutta che amo molto e che sembra adattarsi perfettamente al periodo che stiamo vivendo, ma in realtà è una coincidenza, perché il disco è nato prima di questa terribile situazione. Questo inno alla vita l’ho voluto condividere anche per il rispetto che questa grande donna merita.

 

La canzone è uscita, come diceva, in piena emergenza Covid: come ha vissuto quella fase e come sta vivendo adesso?

Le reazioni sono individuali. Dipende dal carattere delle persone e dalle situazioni che ognuno vive sia affettivamente che economicamente e socialmente. Va sicuramente condannata l’incoscienza di alcuni che con i loro comportamenti mettono a rischio i sacrifici di tutti gli altri. Personalmente l’ho vissuta male perché da dicembre a giugno non sono salita su un palco, poi ho fatto qualche spettacolo, ma siamo ancora in grossa difficoltà. Non vivo questa situazione in modo pessimistico, ma questo periodo mi ha fatto male.

 

E ora che cosa succederà?

Questo è il vero disastro. Se è complicato per le persone che hanno una condizione economica più o meno stabile, non oso immaginare come possa essere per chi ha difficoltà serie e non ha prospettive di lavoro. Nel mio settore, per esempio, oltre a noi artisti sono fermi tutti quelli che lavoravano con noi: una situazione davvero complicata.

 

Pensa che il Covid possa influire sulla generosità delle persone?

No. Chi è egoista rimane egoista, anzi in alcuni casi peggiora. Chi, invece, si è sempre preoccupato di dare una mano a chi ha bisogno continuerà a farlo.

 

Lei è solidale?

Ho sempre dato la mia disponibilità per iniziative benefiche. Le ultime due cose le ho fatte per il “Bambino Gesù” di Roma.

 

C’è stata qualcuna di queste esperienze che l’hanno particolarmente colpita?

Il mio approccio e lo spirito con il quale partecipo è sempre lo stesso: aiutare il prossimo. Siano essi bambini, anziani, poveri. Da queste esperienze ne ho in cambio emozioni ed energia positiva. MI colpiscono anche i cani abbandonati, non riesco a non portarmeli a casa. Ho fatto anche un brano “Il suono dell’abbandono” nel quale parlavo con il pensiero di un cane.

 

Dalle sue canzoni emerge un forte impegno civile: su tutti “Domani è un altro giorno”. Ha aderito a progetti contro la violenza sulle donne e anche a una campagna contro la violenza a sfondo omofobico.

Sì, purtroppo o per fortuna. C’è sempre qualcuno che giudica e qualche maligno che vorrebbe far passare l’idea che lo si fa per catturare una cerchia di fan diversi. Ho sempre avuto un occhio di riguardo per le persone più fragili, forse perché, essendo anche io non molto forte, capisco e comprendo quello che mi raccontano. Queste canzoni sono tutte ispirate a storie vere. Ho cantato la violenza contro l’omofobia pensando alla storia di un ragazzino di 14 anni che una sera, dopo un concerto, mi parlava dei problemi che aveva in famiglia e della paura a confessare la sua omosessualità. Purtroppo dopo qualche mese non ha retto e si è impiccato. Io cerco di interpretare a modo mio tutte le forme di violenza che quotidianamente la cronaca e le esperienze di ognuno di noi ci portano a conoscere.

 

Tutto questo è lontano anni luce da quell’etichetta che si è portata addosso con il grande successo di “Comprami”.

Si cresce. “Comprami” è diventata ed è una sorta di inno nazionale, cantato da persone dai 6 ai 60 anni senza problemi. E non nascondo che un po’ mi fa piacere. All’inizio “Comprami” ha incuriosito molto il pubblico e mi ha fatto conoscere. Poi con il passare degli anni si è capito che la direzione della mia carriera artistica era un’altra. Il mio pubblico apprezza tutte le mie canzoni. Nell’ultimo album c’è un brano che si chiama “Lungometraggio”, dove racconto la vita dal mio punto di vista ed è un mio inno.

 

Una carriera caratterizzata dalla collaborazione con tanti bravissimi autori che le hanno dato la possibilità di esprimersi al meglio: Gianni Bella, Maurizio Fabrizio, Bruno Lauzi, Mario Lavezzi, Mogol, Cristiano Malgioglio e tanti altri. Con quale è stato più in sintonia?

Gianni Bella è una persona allegra, solare che riesce a trovare sempre il lato positivo in ogni situazione. Con lui c’è stato molto feeling, una persona da vivere in toto. Abbiamo fatto un gran bell’album insieme (“Esisto”), che ancora oggi è molto attuale.

Si è avvicinata anche alla musica dei più giovani, tra la quale quella rapper.

Mi piace sperimentare. Se volessi realizzare un album di duetti con tutti loro non avrei alcun problema: ho cantato con molti che fanno rock, rap, soul.